Camini

tra la collina e il mare

Camini

Descrizione

Etimologicamente Camini sembra derivare dal greco kaminion che vuol dire camino (forse per le numerose fornaci che si trovavano in località Furno). L'origine del paese risale, probabilmente, al periodo delle invasioni arabe lungo le coste della Calabria (1000/1100 d.C.). Le continue incursioni, infatti, costrinsero gli abitanti dell'attuale parte alta della Locride a fuggire abbandonando i territori divenuti, per l'incuria, paludosi. Furono in molti a rifugiarsi nell'interno fondando diversi casali che, con il passare dei secoli, si trasformarono in centri sempre più grandi. Tra questi, secondo gli studiosi, vi era anche Camini. 

Nel 1792 la supremazia territoriale di Stilo portò all'aggregazione di tutti i casali in un'unica contea formata da RiaceStignano, Pazzano, Guardavalle e Camini. Il paese divenne terra d'esilio dei nemici dei conti Capialbi, signori di Stilo. Della sua storia, comunque, non si conosce molto. È certo che, come altri centri della "costa dei gelsomini", rinunciò alla municipalizzazione (1799) rifiutando di aderire alle idee libertarie propagatesi dopo la proclamazione della Repubblica Partenopea. Terra di brigantaggio, assistette a efferati episodi criminali come quello del 1809 durante il quale fu brutalmente uccisa la madre del sacerdote Giuseppe Aji e quello del 1861 in cui fu assassinato il capitano della guardia nazionale. Con il ritorno di Ferdinando II di Borbone al trono di Napoli fu dato un nuovo assetto amministrativo alla Calabria. Anche questa volta Camini (proclamato Comune autonomo), assieme a Riace, Stignano, Pazzano, Bivongi e Monasterace, rientrò sotto l'influenza di Stilo proclamata circoscrizione.

 

Come arrivare

Camini (RC)

Camini

Galleria

Ulteriori informazioni

Camini offre al visitatore un contesto urbano immerso in un paesaggio tipicamente collinare, adagiato sul versante jonico e circondato dal verde di uliveti, vigneti, pini e castagni. 

Nel saliscendi dei vicoli appaiono all'improvviso particolari architettonici di rara bellezza: i mascheroni in pietra scolpiti sui portali delle case, gli archi a mattoncini, i poggia vasi finemente ornati che abbelliscono i davanzali delle vecchie finestre.

Nel cuore del centro storico svetta “a Turri” (la Torre), edificio di pregio storico risalente al XVI secolo a cui si affiancano, in località Ellera, altre due torri: Placarite e Vedera

Testimonianze significative della forte identità agricola e artigiana del borgo sono, inoltre, i ruderi delle fornaci utilizzate in passato per la produzione di ceramiche e il pozzo del XI secolo nei pressi di una villa patronale in contrada San Leonte. 

Nella chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, del XII secolo si possono ammirare degli affreschi bellissimi databili intorno al 1200 e tele del XV e XVI secolo. 

"A fontana e susu" si trova a poca distanza dal centro storico e offre, oltre all’acqua di sorgente Palazza, anche un suggestivo punto panoramico. 

Da alcuni anni Camini è fra i centri del litorale jonico reggino protagonisti dei progetti di accoglienza SAI, grazie ai quali il borgo ha ritrovato nuova vitalità sociale e culturale attraverso il rilancio di attività di recupero delle tradizioni locali e la nascita di laboratori per l’artigianato.

Camini, tuttavia, non è solo il borgo antico. Il paese, infatti, si affaccia sulla costa del mare Jonio, con una spiaggia incontaminata di oltre 3 km, in estate attrezzata con stabilimenti balneari e servizi per il turismo.

Ultimo aggiornamento: 26-04-2024

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